Summer rants

23 Agosto

Negli ultimi mesi ho scoperto che:
  • molte persone hanno difficoltà a costruire relazioni di causa-effetto, quando l’effetto segue la causa a distanza di alcuni giorni.
  • molte persone hanno difficoltà a comprendere una progressione esponenziale e tendono a fare proiezioni future lineari.
  • molte persone hanno difficoltà a calcolare percentuali e semplici proporzioni (a:b=c:d)
  • quasi nessuno comprende dinamiche non-lineari.
  • molti non hanno chiaro in cosa consista una mutazione genetica e cosa sia la selezione naturale.
  • ci sono medici che non capiscono nessuna delle precedenti e quindi svolgono la loro professione senza strumenti minimi di matematica e -più grave- di biologia.
  • molte (troppe!) persone con potere decisionale politico non comprendono e non sentono il bisogno di farsi spiegare nessuna delle precedenti.

Forse c’è un problema di fondo nelle modalità di insegnamento di matematica e biologia, non limitato all’italia, purtroppo.

Di certo c’è che il test forzato della pandemia lo abbiamo completamente fallito come genere umano. Non so come riusciremo a sopravvivere al ben più complesso e devastante problema del climate change quando tutti quei fenomeni si presenteranno nuovamente moltiplicati per 100 e non ci sarà vaccino o cura possibile.

 

21 Agosto

La situazione e’ seria e va affrontata in modo energico, ma prima che parta il panico, conviene ricordare che mille casi oggi non sono la stessa cosa di mille casi a Marzo.
Il motivo e’ abbastanza semplice: nel periodo di Febbraio-Marzo, si seguiva un modello di mappatura della prevalenza (=diffusione nella popolazione) della malattia che portava alcune regioni (Lombardia in primis) a testare unicamente gli infetti con sintomi sufficientemente gravi da doversi presentare in ospedale.
La differenza si legge chiaramente nella “case fatality”, ovvero il numero di decessi in percentuale al numero di infezioni rilevate. Ad inizio epidemia, in Italia si contava un numero di decessi intorno al 10%-15% (a seconda delle regioni e del periodo). Un numero spropositato anche una volta messo nel conto il culto della morte leghista. Allora come oggi la mortalita’ effettiva (ovvero il numero di decessi sul totale delle persone contagiate) si aggira intorno allo 0.5%-1%, ovviamente questa percentuale aumenta se si permette al virus di diffondersi molto nelle case di cura, motivo per cui le stime di mortalita’ italiana sono almeno al 2%, basate sulla seroprevalenza.
In poche parole, a mortalita’ reale simile nel corso dei mesi (in mancanza di un trattamento effiace e con ospedali non sovraccarichi) mille infezioni al giorno oggi saranno associate a circa 20 decessi al giorno tra 4 settimane. Al contrario a Febbraio/Marzo mille infezioni erano associate a circa 100/150 decessi a distanza di pochi giorni. La differenza di tempi e’ dovuta al fatto che le infezioni erano “scoperte” solo quando le condizioni del paziente si aggravavano.
Ovviamente questo non significa che non siano necessari provvedimenti energici per fermare e invertire la tendenza finche’ siamo ancora in tempo. Altrimenti si finisce come in Florida: 10000 infezioni al giorno e 200 decessi al giorno. Ci si arriva in poche settimane, i raddoppi di infezione in estate in altri Paesi sono stati registrati ogni 2-4 settimane, a seconda delle misure di mitigazione presenti.

 

15 Agosto

La pandemia mostra in modo definitivo quanto sia prevalente e ridicola l’idea che il Paese in cui si vive sia eccezionale (nel senso pieno del termine: fa eccezione).
I cinesi costruiscono 5 ospedali in una settimana per far fronte ai malati? Qui in Italia non succederà la stessa cosa: non prepariamo nulla!
L’Italia è costretta al lock down? Qui in (paese europeo a scelta) non sarà necessario: gli italiani non vogliono lavorare.
L’Europa in ginocchio con migliaia di infezioni? Qui in USA siamo meglio attrezzati, non c’è bisogno di chiudere nulla.
New York costretta a chiudere battenti per mesi? Noi in Florida siamo diversi e riapriamo tutto in poche settimane.
Florida, California, Texas riportano migliaia di casi di contagi avvenuti in prevalenza in bar, ristoranti, discoteche? Noi in Spagna e in Italia ormai abbiamo pieno controllo, e non avremo questo problema.
Vi anticipo le prossime due: in Georgia hanno riaperto le scuole senza aver prima ridotto la prevalenza. Risultato: la riapertura è durata una settimana.
In Australia stanno avendo difficoltà enormi nel contenimento delle infezioni nei mesi invernali, nonostante una risposta molto efficace durante la loro estate.
In Italia, se non si inizia a imparare dalle esperienze altrui con un po’ di umiltà, si combineranno le due cose in modo magistrale.
Da New York è tutto per il momento. Qui stanno riaprendo con il contagocce e Cuomo sta usando i disastri degli altri stati USA come fossero esperimenti sanitari. Per fortuna.

13 Luglio

La Lega della Morte colpisce ancora.
La fantasia:
-“In Veneto la situazione è sotto assoluto controllo”. Lo afferma il presidente della Regione Luca Zaia, oggi in punto stampa dalla sede della protezione civile regionale. “I focolai domestici autoctoni non ci preoccupano”, continua Zaia, perché “il nostro ceppo di virus è meno virulento, ha una carica virale inferiore”. Com’è possibile dirlo? Perché “quando sono arrivati i primi casi dalla Serbia senza dire nulla a nessuno ho fatto sequenziare il virus serbo”, racconta Zaia ringraziando l’Istituto zooprofilattico delle Venezie, che ha effettuato il sequenziamento.-
La realta’:
In Italia da fine Aprile, grazie ad una campagna di test intensa (circa 1 test ogni mille abitanti, al giorno), unita a politiche di mitigazione robuste (distanziamento sociale, maschere ecc.), si riesce a monitorare decentemente la prevalenza della malattia, trovando anche casi non severi, quindi caratterizzati da una carica virale molto piu’ bassa di quella che si registrava mesi fa, quando si effettuavano test (soprattutto in Lombardia) in gran parte a chi mostrava sintomi e richiedeva ospedalizzazione, quindi pazienti caratterizzati da cariche virali molto elevate.
In serbia c’e’ stato un calo in termini di numero di test, iniziato a fine Maggio e proseguito fino a fine giugno, quando si e’ tornati per fortuna a fare molti test, per cercare di contrastare la crescita nel numero di infezioni. Se a questo aumento di test aggiungeranno anche una ripresa delle misure di mitigazione, evidentemente abbandonate troppo in fretta, torneranno ad avere il controllo della situazione in alcune settimane.
Il virus muta costantemente, cosa che permette di tracciarne gli spostamenti, ma al momento non ci sono indicazioni di mutazioni significative che indichino un cambiamento nella trasmissibilita’ o nel carico virale. Per cui o Zaia ha in mano una pubblicazione valida per Science o Nature o parla di cose che non capisce.
Trattandosi di un dirigente leghista, direi la seconda ipotesi e’ piu’ probabile.
Che vuole dire tutto questo in poche parole? Semplicemente che Zaia replica le vaccate dette a Febbraio, quando ce la siamo cantata e suonata in Italia con la storia che il virus colpiva solo i cinesi o che in Germania si facevano meno test (era vero esattamente il contrario) e per questo non si trovavano persone infette.
Nel frattempo sono morte circa 50mila persone, usando i dati ISTAT.
Come potete vedere nell’immagine, ora l’Italia sta attraversando una fase simile a quella descritta per la Serbia, in cui si e’ ridotto il numero di test e ci si sta rilassando pensando che questa storia sia giunta alla fine. Questa fase portera’ alle stesse conseguenze viste in Serbia o in Arizona o in Florida.
Perche’ il virus se ne fotte dei confini, delle lingue, dei credi religiosi e delle vaccate nazionalistiche e fa quello che gli riesce meglio: si riproduce nel suo organismo ospite.

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